L'istologia è la materia che si occupa dello studio dei tessuti.
I
TESSUTI
I
tessuti si dividono in :
•Tessuto
epiteliale
•Tessuto
connettivo
•Tessuto
muscolare
•Tessuto
nervoso
TESSUTO
EPITELIALE
Il
tessuto epiteliale è costituito da cellule ad intimo contatto,
di forma geometrica regolare. È privo di vascolarizzazione,
fornita dal tessuto sottostante (tessuto connettivo) a cui
aderisce mediante la membrana basale.
Classificazione:
1.
Epiteli di rivestimento (protezione);
2.
Epiteli ghiandolari (secrezione);
3.
Epiteli sensoriali (ricezione stimoli);
4.
Epiteli contrattili (contrazione);
5.
Epiteli altamente specializzati (smalto, cristallino);
1.
EPITELI DI RIVESTIMENTO
Gli
epiteli di rivestimento rivestono la superficie esterna del corpo
e la superficie interna di organi cavi.
Sono
costituiti da cellule ad intimo contatto tra loro che formano una
barriera tra il connettivo sottostante e l’ambiente esterno.
Si
classificano:
•In
base al numero degli strati cellulari in:
-Semplice
(monostratificato);
-Composto (pluristratificato);
-Pseudostratificato .
•In
base alla forma delle cellule in:
-Pavimentoso;
-Cubico;
-Cilindrico;
-Transizione.
Pavimentoso
semplice

Cubico
semplice

Epitelio
cilindrico semplice
Costituito
da uno strato di cellule allungate (più alte che larghe) con nuclei
basali (verso la membrana basale) alla stessa altezza.
Ha
funzione di secrezione o assorbimento.

Epitelio
pseudostratificato
Costituito
da cellule a diversa altezza che poggiano tutte sulla membrana
basale(tutte le cellule sono in contatto con la membrana basale, ma
solo alcune raggiungono la superficie).
Esse
presentano un rigonfiamento citoplasmatico in cui alloggia il nucleo:
in alcune cellule questo rigonfiamento si trova più in basso (verso
la membrana basale) in altre più in alto (verso la superficie).
Questo
epitelio si chiama Pseudostratificato, perché dà l'impressione di
essere stratificato, ma in realtà non lo è.
Può
presentare ciglia, microvilli e cellule caliciformi.
Nella
foto sottostante è rappresentato un tessuto epiteliale
pseudostratificato ciliato, si trova nelle vie respiratorie, nella
tuba di Eustachio, in parte della cavità timpanica e del sacco
lacrimale, la sua funzione è quella di purificare l'aria.
In
questo tessuto vi sono delle cellule mucipare caliciformi (quelle
evidenziate in giallo) che secernono muco, il quale ha lo scopo di
intrappolare le impurità.
Il
muco viene poi diffuso uniformemente e spostato dalle alte cellule
ciliate
Epitelio
pavimentoso stratificato
Costituito
da più strati di cellule, quelle superficiali
sono pavimentose.
Ha
funzione di protezione.
Può
essere: Non cheratinizzato (molle) o Cheratinizzato (duro, con
cheratina e connettivo sottostante in papille)
Lo
strato profondo, sulla membrana basale, è basale o germinativo
(cubico o cilindrico, di rigenerazione degli strati sovrastanti)
Lo
strato superficiale presenta cellule di forma irregolare,
progressivamente appiattite.
Epitelio
cubico pluristratificato
Costituito
da due o più strati di cellule cubiche. Ha funzione di secrezione o
assorbimento. Nei mammiferi è molto raro e riveste solo qualche
grosso dotto escretore.
Epitelio
cilindrico pluristratificato
Costituito
da due o più strati di cellule cilindriche superficiali e cubiche
profonde

Epitelio
di transizione

Organo
contratto: 6-7 strati di cellule
Organo
disteso: circa 3 strati di cellule
Ha
funzione di barriera al contatto con l’urina
2.
EPITELI GHIANDOLARI O
SECERNENTI
Costituiti
da singole cellule o insiemi di cellule capaci di produrre un secreto
in sede extracellulare.
Le
ghiandole derivano dagli epiteli e si distinguono in:
-Ghiandole
esocrine
-Ghiandole
endocrine
Le
GHIANDOLE ESOCRINE o a secrezione esterna elaborano
sostanze che vengono secrete all'esterno dell'organismo (ghiandole
sebacee, sudoripare). Le ghiandole esocrine sono classificate sulla
base di due elementi fondamentali: la forma dell'adenomero (unità
secernente) [tubulare, alveolare, acinosa] e il numero dei dotti
escretori [semplice, ramificate, composte].
Inoltre il
tipo di prodotto che viene secreto permette un ulteriore
classificazione: _produttrici di muco(vischiosa) → mucose;
_produttrici di siero (acquosa) → sierose.
Possono
costituire organi distinti (surrene, tiroide) o parti di organo
(pancreas, testicolo).
Queste
ghiandole producono molecole, definite genericamente ormoni, che
entrano nel circolo sanguigno e tramite il quale esercitano la loro
azione o su tutto il metabolismo o contro organi specifici, detti
bersaglio, al fine di regolarne l'attività.
Si
classificano in:
Ghiandole
Follicolari: cellule in unico strato attorno ad una cavità
centrale
Ghiandole
Cordonali: insieme di cellule tra loro variamente collegate
3.
EPITELI SENSORIALI
Cellule
epiteliali modificate per ricevere e trasmettere stimoli (es.
uditivi o gustativi). [sono epiteli altamente specializzati per la
ricezione degli stimoli e per la trasmissione degli impulsi alle
terminazioni nervose con cui sono in contatto funzionale (sinapsi)].
4.
EPITELI CONTRATTILI
Cellule
mioepiteliali con filamenti contrattili, spesso associate a ghiandole
esocrine. Grazie alla loro proprietà di contrarsi aiutano le
ghiandole a far fuoriuscire il secreto.
5.
EPITELI ALTAMENTE DIFFERENZIATI
•Smalto:
prodotto di secrezione di cellule epiteliali, duro, fortemente
mineralizzato, organizzato in cristalli.
•Cristallino:
cellule epiteliali elastiche, non vascolarizzate, trasparenti ed
allungate, che formano una lente.
TESSUTO
CONNETTIVO
Il
tessuto connettivo è costituito da cellule distanziate da
sostanza intercellulare o matrice extracellulare.
Ha
funzione di:
1.
Nutrimento di altri tessuti;
2.
Connessione di altri tessuti;
3.
Fornisce l’impalcatura dell’organismo (scheletro e
cartilagini);
4.
Partecipa alla termoregolazione;
5.
Partecipa a meccanismi di difesa e rigenerazione.
Le
cellule fisse del tessuto connettivo si sviluppano e rimangono
nelle sedi dove svolgono la loro attività; sono cellule a lunga
vita.
Le
cellule migranti del tessuto connettivo si sviluppano per
la maggior parte nel midollo osseo e migrano nel sangue dove
svolgono la loro attività; sono cellule a breve vita.
La
natura di questa matrice extracellulare determina le caratteristiche
del tessuto connettivo. Essa è formata da due componenti: le fibre
e la sostanza amorfa o fondamentale.
La
sostanza amorfa o fondamentale : dà la forma generale.
È
il prodotto della secrezione delle cellule del connettivo
(fibroblasti, osteoblasti, condroblasti) ed è costituita da
carboidrati (mucopolisaccaridi).
Le
fibre del connettivo: funzione meccanica.
-
Collagene: le più rappresentate, hanno spessore variabile, sono
ondulate e formate da molecole proteiche che conferiscono resistenza
alla tensione e trazione.
-
Reticolari: molto sottili, formano una trama delicata intorno ai
capillari, nervi, cellule e forniscono sostegno.
-
Elastiche: gialle ad occhio nudo, ondulate, formate da elastina
(proteina), in organi dove necessita elasticità (vasi, legamenti,
cartilagini)
CLASSIFICAZIONE
TESSUTI CONNETTIVI
1.
Tessuto connettivo propriamente detto
Lasso
Denso
Reticolare
Elastico
2.
Tessuto adiposo
Bianco,secondario
Bruno,
primario
3.Tessuto
connettivo di sostegno:
a)
Cartilagineo (ialino, elastico, fibroso);
b)
Osseo (lamellare e non lamellare).
1.Tessuto
connettivo lasso
Il
tessuto connettivo lasso è caratterizzato dalla presenza di numerose
cellule con tipologia variabile mentre la sostanza
amorfa è povera di fibre
e non particolarmente densa, quindi poco colorabile con le normali
colorazioni istologiche.
È
il più diffuso, è deformabile e molto vascolarizzato
(funzione trofica), collega organi vicini.
Tessuto
connettivo denso irregolare (fasci intrecciati)
Sono
presenti fibroblasti (minori che nel lasso) e maggiori fibre
collagene a fasci spessi e ondulati.
Tessuto
connettivo denso regolare (fasci paralleli)
Predominano
le fibre collagene parallele tra loro , la sostanza amorfa
è scarsa.
Tessuto
connettivo reticolare
Sono
presenti fibroblasti e fibre reticolari (tessuto connettivo ricco
in fibre reticolari,
costituite da collagene) con scarsa
sostanza amorfa.
[l’unica
vera differenza con le altre fibre collagene è data dal fatto che
mentre queste sono aggregate in fascetti, le fibre reticolari sono
isolate e tendono a formare sottili reticoli.
]
Formano
il più fine stroma degli organi parenchimatosi.
Tessuto
connettivo elastico
E’
formato da fibroblasti e fibre elastiche a decorso parallelo e
andamento ondulato. Forma la tonaca elastica delle arterie e di
alcuni bronchi. Riveste le strutture dell'organismo che devono
rispondere a sollecitazioni meccaniche o assolvere funzioni di
scorrimento o scivolamento.
Il
tessuto connettivo elastico ha il compito di assecondare questi
movimenti.
2.
Tessuto adiposo
Il
tessuto adiposo è formato da cellule chiamate adipociti, che hanno
la funzione di accumulare grassi in vacuoli citoplasmatici.
Ha
funzione meccanica, protettiva e di isolamento termico.
Esistono
due tipi di tessuto adiposo:
1.
Bianco
(o
uniloculare): più comune, cellule grandi che presentano all'interno
del citoplasma un'unica grande goccia di grasso (da cui il termine
“adiposo uniloculare”), che sposta il nucleo appiattendolo, in
posizione eccentrica.
Oltre
alla funzione di riserva energetica il tessuto adiposo bianco
presenta funzione di isolamento termico, di riempitivo e di
protezione di alcune strutture anatomiche, come nelle cavità
orbitarie e nelle logge renali.
2.
Bruno
(o
multiloculare): meno comune, cellule piccole che presentano
all'interno dei citoplasma numerose gocce di materiale lipidico ( da
cui il termine “adiposo multiloculare”), il nucleo risulta in
posizione centrale, rotondo.
La
funzione del grasso bruno è quella di immagazzinare riserve che sono
però poi dissipate prevalentemente in energia termica. Il tessuto
adiposo bruno è ben rappresentato negli animali che vanno in
letargo. In altri animali è presente
nella vita prenatale; dopo la nascita rimane in sede interscapolare e
lungo grossi vasi.
3.
tessuto connettivo di sostegna
a)
Tessuto cartilagineo
Il
tessuto cartilagineo ha funzione meccanica di sostegno e resistenza
alla pressione e trazione.
È
costituito da (cellule): condroblasti (secernono la sost. amorfa) e
condrociti (cellule mature, rimangono in lacune). Le sue cellule
sono immerse in una sostanza intercellulare composta da fibre
e matrice amorfa.
La
sostanza intercellulare è relativamente abbondante per cui le
cellule vengono a trovarsi in gruppi tra loro distanziati, i gruppi
isogeni.
Nella
maggior parte dei tessuti cartilaginei, le fibre sono del tipo
collagene; in alcuni casi, però, possono dominare le fibre elastiche
(cartlagini elastiche).
In
peculiari cartilagini, dette fibrose, la componente collagene può
essere predominante.
La
cartilagine nella maggior parte dei casi è sprovvista di vasi
sanguigni, gli scambi metabolici dei condrociti si
realizzano per diffusione attraverso la sostanza intercellulare.
Tutti
i tessuti cartilaginei sono avvolti da una lamina di tessuto
connettivo, il pericondrio, il quale porta i
vasi sanguigni e può intervenire nell'accrescimento della
cartilagine in quanto le sue cellule possono deporre nuova sostanza
intercellulare e trasformarsi, quindi, in condrociti (accrescimento
per apposizione).
La
cartilagine, però, può anche espandersi per suddivisione dei
condrociti e successiva deposizione tra questi di fibre e sostanza
amorfa (accrescimento interstiziale → i condroblasti vanno
in mitosi).
•Cartilagine
ialina
Cartilagine
traslucida, costituita da poche cellule (gruppi isogeni) e
fibre non visibili (stesso indice di rifrazione della sost.
Amorfa).
Questa
cartilagine si trova: nella maggior parte dello scheletro del feto e
nell'apparato respiratorio e nelle articolazioni dell'adulto.
•Cartilagine
elastica
Deve
il suo nome alle abbondanti
fibre elastiche che lo costituiscono. Conferisce
elasticità e rigidità al tessuto.
Questa
cartilagine si trova nel padiglione auricolare.
•Cartilagine
fibrosa .
È
la cartilagine di transizione tra la cartilagine ed il connettivo
fibroso. Presenta evidenti le fibre collagene.
Questa
cartilagine si trova nei dischi intervertebrali e nei menischi.
b)
Tessuto osseo
Il
tessuto osseo, come la cartilagine, appartiene ai tessuti connettivi,
ma nei suoi costituenti intercellulari la sostanza amorfa è
mineralizzata.
Ha
funzione di sostegno e protezione. È organizzato in ossa che
ospitano il midollo osseo
Svolge
una funzione essenziale nel metabolismo del calcio e del fosforo.
(funzione metabolica → fonte di Sali di Ca).
Le
cellule del tessuto osseo sono gli osteociti e gli osteoblasti
(sono in grado di produrre nuovo osso e sono presenti anche nel
periostio), accolti in miscroscopiche nicchie, le lacune ossee,
scavate nella sostanza intercellulare, la matrice, la quale è
formata da fasci di fibre collagene incluse in una sostanza
fondamentale amorfa mineralizzata organizzata in lamelle(osseina
e sali di calcio).
Le
ossa sono avvolte da una membrana connettivale, il periostio
(manca sulle superfici articolari, funzione osteogenetica), le cui
cellule, a contatto con l'osso, possono produrre nuovo tessuto osseo
(accrescimento per apposizione).
Tipi
di Tessuto osseo:
1.
Acellulare: (dentina)
2.
Cellulare:
• tessuto
osseo lamellare: matrice organizzata in lamelle e cellule
frammiste in lacune collegate tra loro da canalicoli ramificati
(sistema di vie intercomunicanti)
• tessuto
osseo non lamellare: matrice organizzata in fibre parallele
(uccelli)
Tessuto
osseo lamellare si divide in:
1°
Tessuto compatto: le lamelle sono organizzate in osteoni
2°
Tessuto spugnoso: le lamelle formano trabecole intrecciate
1°
Tessuto compatto
Le
lamelle sono poste in strati concentrici intorno a piccoli vasi
capillari costituendo delle strutture particolari, gli osteoni
o sistemi di Havers. (Osteone: lamelle concentriche attorno ad un
canale)
Negli
starti che concorrono alla formazione di ciascun osteone, la
direzione delle fibre collagene è diversa e ciò contribuisce a
conferire all'osso le sue proprietà di resistenza meccanica ed
elastica. (Sistema interstiziale: lamelle colmanti gli spazi tra
osteoni)
Il
sistema dei canali contiene vasi sanguigni e nervi (canali di Havers
, longitudinali, e canali di Volkmann, trasversali).
2°
Tessuto spugnoso
Lamine
o trabecole che delimitano un labirinto di spazi intercomunicanti
occupati da midollo osseo
Processo
di ossificazione
Le
ossa si formano secondo due procedimenti:
1.
OSSIFICAZIONE DIRETTA: l’osso si forma a partire da tessuto
senza passaggio in cartilagine (cranio)
2.
OSSIFICAZIONE INDIRETTA: l’osso si forma a partire da
cartilagine che progressivamente viene penetrata da vasi, demolita da
condroclasti e penetrata da osteoblasti che formano osso (ossa lunghe
degli arti)
PARTICOLARI
TESSUTI OSSEI
Dentina
= forma la maggior parte del dente, è costituita da tessuto osseo
acellulare. Le cellule sono dette odontoblasti, e producono la
dentina solo dal lato verso lo smalto.
Cemento
= a livello della radice del dente, tra dentina e osso, viene
prodotto da cementoblasti
SANGUE
Tessuto
formato da cellule sospese in una parte liquida che scorre in un
sistema chiuso di canali, i vasi sanguigni, a partire da un organo
propulsore, il cuore.
FUNZIONI
DEL SANGUE:
1.Omeostasi:
mantiene le caratteristiche costanti dell’ambiente in cui le
cellule ed i tessuti svolgono la loro attività;
2.Respirazione:
trasporto di ossigeno ed anidride carbonica; 3.Nutrizione e
trasporto cataboliti (li porta via agli organi emultori che
eliminano le sostanze tossiche);
4.Trasporto
ormoni (cellule delle ghiandole endocrine);
5.Regolazione
equilibrio idrico ;
6.Difesa
organismo → GLOBULI BIANCHI (bianchi perchè non si vedono se
non si usa un colorante).
Il
sangue ha pH tendenzialmente basico: 7.35 – 7.45.
Composizione
chimica: 70-80% acqua, 19-29% sost. Inorganiche, 1% sost.
Organiche.
Composizione
fisica: cellule 35-45% (eritrociti, leucociti, piastrine), plasma
45-65%
Le
Cellule del Sangue:
- GLOBULI ROSSI
- LOBULI BIANCHI
- PIASTRINE
GLOBULI
ROSSI
•nucleati
= invertebrati e vertebrati non mammiferi (uccelli), mammiferi prime
dalle nascita.
•anucleati
= mammiferi, dopo la nascita.
•Dischi
appiattiti biconcavi in micron (5.6 cavallo, 6.1 bovino e suino,
4.1 pecora, 3.1 capra, 7.3 cane );
•Numero
in milioni/mm3 (7.2 milioni cavallo, 6.8 milioni bovino, 10 milioni
pecora, 12 milioni capra, 6.5 milioni suino, 6.2 milioni cane);
I
globuli rossi hanno ciclo vitale breve: 60-100 giorni, originano nel
midollo osseo;
Il
nucleo è presente quando la cellula è nel midollo (reticolocita)
poi degenera; assenti organuli citoplasmatici;
Cellule
differenziate per il trasporto di ossigeno ed anidride carbonica
(contengono Hb = globina+eme o Ferro che lega ossigeno o
anidride carbonica).
GLOBULI
BIANCHI
A
fresco sono incolori. Sono presenti nel sangue, linfa e
liquidi interstiziali.
Funzione
di difesa dell’organismo.
Cellule
nucleate con dimensioni > Globuli Rossi.
Numero:
migliaia/mm3 (9mila cavallo, 7.5 mila bovino, 12 mila picc.
ruminanti, 15 mila suino, 8 mila cane).
Classificazione:
AGRANULOCITI:
-LINFOCITI, -MONOCITI.
GRANULOCITI:
-NEUTROFILI, -EOSINOFILI, -BASOFILI.
I
nomi dei granulociti sono dati dal pH con cui possono essere
colorati. es. basofili: colorati con colorante basico.
LINFOCITI
Forma
rotondeggiante, nucleo voluminoso (quasi tutto nucleo) e
scarso citoplasma (non possono fagocitare)
Possono
essere piccoli (5-10 µ) e grandi (15-18µ) con funzione di
immunocompetenza:
- Linfociti B = produzione di anticorpi (immunità umorale), riguardano il midollo osseo (deriva dall'inglese). Borsa di Fabrizio (organo degli uccelli). Prodotto nel midollo osseo.
- Linfociti T = sottopopolazioni (effettori, citotossici, helper, suppressor) che agiscono direttamente (immunità cellulo-mediata). Prodotto nel midollo osseo. Agiscono sui NO-SELF (elementi estranei).
MONOCITI
Grandi
cellule (20µ) con nucleo reniforme e citoplasma ricco.
Possono
fuoriuscire dai capillari sanguigni ed andare nel tessuto connettivo
= protagonista dell'azione fagocitaria.
GRANULOCITI
Presenti
granulazioni citoplasmatiche con diversa affinità tintoriale per
coloranti acidi o basici.
Il
nucleo presenta lobi; più sono i lobi, più la cellula è
vecchia Funzione di fagocitosi di particelle estranee
all’organismo (neutrofili, eosinofili) o di secrezione (basofili).
Possono
uscire dai capillari sanguigni e raggiungere il tessuto connettivo
(fagociti)
NEUTROFILI:
i granuli contengono enzimi litici; diventano cellule del pus (pus=
necrosi di cellule caratterizzate da azione di un microrganismo
esterno)
EOSINOFILI:
aumentano in reazioni allergiche e in infestioni parassitarie
BASOFILI:
contengono granuli di istamina (shock anafilattico).
PIASTRINE
Non
sono cellule ma piccoli frammenti citoplasmatici (2-4µ) derivati
dal megacariocita, visibile nel midollo osseo.
Coagulazione
del sangue:
Le
piastine si inseriscono tra le cellule dell’endotelio ostacolando
l’uscita del sangue. Liberano enzimi che trasformano il fibrinogeno
disciolto in fibrina, sostanza filamentosa, la quale agisce per la
formazione del coagulo.
TESSUTO
MUSCOLARE
Costituito
da elementi contrattili, di forma allungata, riuniti in
fasci paralleli con meccanismi che trasformano energia chimica
in energia cinetica.
La
sorgente energetica è rappresentata dal sangue
Lo
stimolo alla contrazione proviene dal sistema nervoso
Tre
tipi di tessuto muscolare:
TESSUTO
MUSCOLARE LISCIO
Caratterizzato
da contrazione involontaria (sotto il controllo del Sistema
Nervoso Autonomo sulle cellule più periferiche); lo stimolo alla
contrazione si trasmette tra cellule adiacenti
Costituito
da cellule allungate, fusiformi, parallele, con il nucleo nella parte
centrale più voluminosa.
Si
trova nella maggior parte dei visceri, nei muscoli che si muovono
al di fuori della volontà.
TESSUTO
MUSCOLARE STRIATO
Caratterizzato
da contrazione volontaria (sotto il controllo del Sistema
Nervoso Centrale).
Costituito
da fibre(non si chiamano cellule) cilindriche allungate e
parallele, con numerosi nuclei alla periferia, presentano
una striatura trasversale per la particolare disposizione
delle proteine (actina e miosina) responsabili della contrazione.
Costituisce
la muscolatura scheletrica e la parete di alcuni organi cavi.
TESSUTO
MUSCOLARE CARDIACO
È
misto tra liscio e striato.
Miocardio
comune:
Capacità
di contrarsi rapidamente, ritmicamente e autonomamente (il
Sistema Nervoso autonomo può solo modificarne la frequenza).
Cellule
cilindriche con 1
nucleo centrale, ramificate, striatura
trasversale, unite alle estremità da giunzioni a bassa resistenza
elettrica (diffusione dello stimolo alle cellule circostanti).
Miocardio
specifico:
Cellule
muscolari modificate in cui si produce spontaneamente lo stimolo
contrattile.
Sono
denominate: Nodo del seno, Nodo atrio-ventricolare e Fascio di Hiss.
La
frequenza della contrazione è regolata dal Sistema Nervoso Autonomo.
TESSUTO
NERVOSO
Tessuto
capace di generare, propagare e trasmettere segnali posseduti dalle
cellule nervose; proprietà basata su:
- Irritabilità: capacità di reagire ad agenti fisici e chimici;
- Conduttività: capacità di trasmettere da un punto ad un altro l’eccitamento che ne risulta;
Uno
stimolo proveniente dall’ambiente esterno o interno viene recepito
da “recettori” che traducono in energia elettrica varie forme di
energia e portano a sensazioni o risposte motorie adeguate.
Il
tessuto nervoso è costituito da:
- Cellule nervose o neuroni, a cui competono le proprietà caratteristiche del sistema nervoso (ricezione e trasmissione dell’impulso nervoso);
- Cellule di sostegno o nevroglia, con funzione di supporto e protezione dei neuroni;
NEURONI
(5-150
µ)
Corpo
cellulare o pirenoforo
= contiene nucleo e citoplasma; ha forma poligonale o rotondeggiante.
Il
nucleo
occupa un posizione centrale ed è poco colorabile.
Il
citoplasma
è ricco di reticolo endoplasmatico rugoso e mitocondri.
Dendriti
= ricevono gli stimoli (terminali sensoriali del neurone), rami
arborizzati che originano dal corpo cellulare.
Assone
= trasmette impulsi ad altri neuroni o a cellule effettrici (cellule
muscolari o ghiandolari). Ha una lunghezza maggiore dei dendriti.
Il
suo spessore è proporzionale alla velocità di conduzione.
Gli
assoni possono essere ricoperti da una guaina, la guaina
mielinica,
che permette una maggiore velocità dell’impulso nervoso
La
presenza degli assoni mielinizzati determina la divisione
del Sistema Nervoso in sostanza BIANCA
(con mielina) e
GRIGIA
(senza mielina).
Classificazione
dei neuroni
Per
morfologia:
1.
Bipolari
:
un assone ed un dendrite;
2.
Unipolari
: da un prolungamento parte un ramo centrifugo (dendrite) ed un ramo
centripeto (assone);
3.
Multipolari
: il tipo più comune, numerosi dendriti ramificati ed un solo
assone;
Per
funzionalità:
1.
Sensitivi
o afferenti
: ricezione impulsi sensoriali dalla periferia o dall’interno del
corpo
2.
Motori
o efferenti
: portano impulsi ad organi effettori
3.
Interneuroni
: integrano i neuroni sensitivi e motori formando un circuito nervoso
che rende più complessa la funzione del sistema nervoso (sono
neuroni in mezzo ai Sensitivi e Motori).
I
neuroni Sensitivi
e Motori
ce
li hanno tutti gli animali dal verme al cavallo, mentre gli
Interneuroni
ce li hanno sono gli animali supoeriori.
CELLULE
DELLA NEVROGLIA
Supporto
fisico e metabolico dei neuroni.
Numero
10 volte superiore a quello dei neuroni.
1.
astrociti
= supporto strutturale e metabolico dei neuroni
2.
oligodendrociti
=
isolamento elettrico (producono la mielina)
3.
microglia
= appartengono al sistema fagocitario
4.
cellule
ependimali
= formano un epitelio che riveste le cavità interne dei ventricoli
cerebrali e del canale centrale midollo spinale
Guaina
mielinica
Lungo
il decorso dei grossi nervi gli
oligodendrociti formano la guaina mielinica che riveste ad intervalli
regolari
(nodi di Ranvier) l’assone
(funzione di isolante per la propagazione del potenziale d’azione).
→ Nervi
mielinici. [mielina=
citoplasma degli oligodendrociti → ingloba gli assoni]
Lungo
il decorso dei nervi
più fini, il rivestimento è dato dal citoplasma degli
oligodendrociti.
→
Nervi amielinici.
Nervo
= somma di tanti assoni.
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