Il latte di consumo
quotidiano viene prodotto dalle bovine da latte all'interno degli
allevamenti per essere commercializzato o per diventare oggetto di
caseificazione. Questo secreto per il consumo diretto deve rientrare
in dei parametri:
%grassi (a seconda del
tipo di latte, se intero,UHT,ect), %proteine (a seconda del tipo di
latte...), quantità presente di cellule somatiche, carica microbica,
assenza di: antibiotici (se la vacca è in cura per, ad esempio, una
mastite il suo latte non può essere commercializzato), detersivi
(attenzione nel lavaggio della mungitrice), aflatossine.
Quest'ultime sono
micotossine prodotte dai funghi del genere Aspergillus
(A.flavus, A.parasiticus), i quali si sviluppano in climi
caldi ed umidi, vivendo a spese della materia organica in
decomposizione e si sviluppano dentro ai silos, al compost, alle
balle di fieno ma anche nei cereali e su diverse piante.
Le spore si trovano
disseminate in natura nell'aria,sul suolo, nel fogliame, nei cereali
e tra il foraggio per il bestiame, poiché hanno minor attrito con i
movimenti dell'aria. Le aflatossine sono prodotte dal metabolismo
secondario di alcuni ceppi fungini di Aspergillus flavus(da
cui il nome) e Aspergillus parasiticus,
a temperature favorevoli tra i 25°C e i 32°C ed in periodi di bassa
piovosità, con presenza di insetti che ne veicolano la diffusione.
Vengono
prodotti su substrati ricchi di carboidrati, le tossine B1(più
pericolosa) e B2 sono prodotte da entrambi i ceppi mentre G1 e G2
solo dal secondo.
Queste
micotossine sono note per le loro proprietà genotossiche e
cancerogene, l'esposizione attraverso gli alimenti deve essere il più
possibile limitata. Nel latte, secondo i parametri, la loro
quantità(con la relativa aflatossina M1) non deve superare
0,05μg/kg.
L'aflatossina B1 se
presente in concentrazioni elevate,determina negli allevamenti (di
bovini,suini ed avicoli) sindromi epatiche che possono essere
caratterizzate da ittero, apatia, diarrea,melena oppure essere letali
(soprattutto nei pulcini). Se presente in forme più lievi provoca
diarrea, inappetenza e il mantello degli animali tende a diventare
opaco. All'anatomopatologico si evidenziano: fegato degenerato e
ingiallito, gastroenteriti catarrali o emorragiche, necrosi ed
emorragie petecchiali diffuse in mucose, muscoli e sottocute.
Gli effetti non sono
limitati al bestiame, ma riguardano anche la salubrità dei prodotti
di origine animale ai quali possono trasferirsi.
Pertanto medici
veterinari di alta competenza sono incaricati di eseguire rigidi
controlli. Possono causare nell'uomo un'intossicazione acuta con
sintomi importanti fino all'edema celebrale ed alla morte, possono
inoltre provocare effetti mutogeni e l'insorgenza di tumori.
Nelle ricerche condotte
sulle aflatossine si è rilevato che la B1 e la sua metabolita M1 (M
sta per “milk”-sostanza derivata dalla trasformazione biochimica
della B1_trasformazione biochimica a cui vanno incontro quelle
introdotte in un determinato organismo) possono generare molecola
che è in grado di legarsi al DNA alterandolo. Questo rientra nella
categoria dei cancerogeni genotossici, per il quale non è possibile
stabilire una soglia di dose sotto la quale l'effetto cancerogeno non
può verificarsi, poiché anche una sola molecola può essere in
grado di sviluppare un cancro. Non esiste una soglia quindi per
l'effetto cancerogeno, più bassa è la dose più bassa sarà la
probabilità di danno. È stato inoltre constatato che nella donna,
l'ingestione di alimenti contaminati da aflatossina B1 comporta
l'escrezione di aflatossina M1 nel latte.
Effetto sull'uomo |
Sintomatologie |
Breve termine |
Alterazione delle cellule e delle mucose intestinali(danni
funzionali e strutturali_ emorragie intestinali), danno epatico
acuto(aumento degli enzimi transaminasi ed aumento del volume
epatico), aumento della secrezione di molecole
infiammatorie(effetti sul sistema immunitario e sulla crescita),
inappetenza, apatia, febbre alta, problemi renali, anemia(derivata
da fattori emorragici interni), edema polmonare, edema celebrale. |
Lungo termine |
Alterazioni a carico del DNA, insorgenza di tumori e cancri. Se
in gravidanza (sia per uomini che per il bestiame) l'azione
teratogena delle aflatossine può comportare gravi effetti sul
feto quali malformazioni e difetti talvolta letali. |
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